venerdì 16 maggio 2008

come sei veramente..

E' arrivato correndo ed è uscito di corsa con la riccia capigliatura che correva con lui. Un rapido inclino al pubblico e poi, sedutosi davanti al piano ha subito cominciato. Di piano e di musica in generale me ne intendo poco purtroppo..per tre anni ho suonato la chitarra ma ora è tristemente e non figuratamente appesa al chiodo..Il pubblico invece penso fosse gran parte composto se non da intenditori o praticanti, comunque da appassionati. Il piano lui lo sfiorava e lo percuoteva rendendo pienamente onore al nome dello strumento, tutto ricurvo sui tasti, tutto trascinato in un movimento unitario del corpo e le mani da leggerissime a velocissime...nella mia ignoranza musicale provavo a pensare cosa gli avesse ispirato e cosa potessero descrivere per lui quei suoni..la musica penso sia, insieme alla poesia, uno dei più efficaci mezzi di espressione forse quello che più si avvicina alla riproduzione della sensazione, del pathos. Talento indiscusso seduto di fronte allo strumento Giovanni Allevi una volta in piedi appariva impacciato quasi e tremendamente imbarazzato e con una mano si appoggiva al piano con il quale quest'artista tanto discusso sembra avere un rapporto quasi umano e forse proprio in virtù di questo è capace di rivelarne le infinite potenzialità.